#010 Giroscopio


ok, dai non va male.
aggrapparsi alla normalità.
fissare dieci appuntamenti.
mettere binari, riprendere contatti, zavorrare le giornate con piccole e grandi incombenze.
p i a n i f i c a r e .
tutto questo ha un senso, e quando un senso non lo trovi basta aprire il portafogli, la carta di identità e leggere che c'è scritto.
ci sei tu, quello di sempre, che è nato in quel giorno là e che di professione fa quella roba lì. non male. è sempre un punto di partenza.
tenendo conto che c'è chi il portafogli lo tiene nella tasca posteriore anche quando si siede (io no, mai) si potrebbe dire che c'è gente che ci poggia il culo su quello che è. tutti i giorni.
devo vedere un collega.
adempienze di fine luglio che si sono trasformate in inadempienze di fine agosto. se fosse tutto qui sarei davvero disperato. ringrazio me stesso di non aver mai voluto meno di un lavoro e mezzo e di poter appoggiare il mio cervello su tavoli diversi, almeno fin'ora.
mi servono, le parole.
mi servono per smuovere la massa dei pensieri. anche se non si può dire che si sia davvero fermata, anzi: tre settimane di "stacco-non stacco" hanno portato a una deviazione dell'asse di rotazione del pensiero. i pensieri obliqui che ti portano in certi casi a vedere il mondo da sotto.
è un giroscopio obliquo, una trottola agli ultimi giri, quando sbanda.
con il sangue che va dalla testa a piedi e dai piedi alla pancia e dalla pancia al basso ventre e ad ogni travaso si accendono e si spengono zone del cervello. zone dell'anima. e i sensi dietro a rincorrere.
uff.
credo che sia arrivato il momento di ripristinare l'assetto, dottor Spock.

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